Il Campo della Gloria, il campo n. 64 del Cimitero Maggiore, è il luogo in cui sono sepolti partigiani e i caduti durante la guerra di Liberazione. 

Già nel 1945, nella Milano occupata dai nazisti, la popolazione milanese si reca qui, dove erano già stati seppelliti alcuni partigiani, per esprimere il proprio dissenso al regime ma anche per organizzare la Resistenza. 

La sistemazione del campo è affidata al Comitato Onoranze Caduti per la Libertà presieduto da Antonio Greppi, il sindaco della Liberazione. Il Campo è progettato da Umberto Comolli ed è caratterizzato da una stele e sei pale laterali, che raccolgono i nomi dei caduti. La posa della prima pietra avviene il 25 aprile 1948 e al suo interno viene murata una pergamena commemorativa. Il monumento viene inaugurato l’anno seguente. La ristrutturazione più recente è quella del 1997, quando viene inserita la drammatica scultura del Partigiano fucilato di Marino Mazzacurati, copia dell’opera posta al Cimitero della Villetta di Parma.

Ogni 25 aprile, il campo n. 64 ospita l’iniziativa “Porta un fiore al partigiano”, nata come forma di protesta alle parate neofasciste che si tengono lo stesso giorno presso il campo X, dove sono sepolti i repubblichini.

Storia di chi scelse: Andrea Achille

Tra i partigiani sepolti al Campo della Gloria c’è Andrea Achille. Nato il 21 luglio 1912 a Milano, lavora come tipografo ed è partigiano nella Brigata Matteotti.

Il 13 marzo 1944 viene arrestato dalle SS e condotto al Carcere di San Vittore. Il 27 aprile viene deportato nel campo di Fossoli dove viene immatricolato con il numero 111. Il 12 luglio è fucilato, insieme ad altri 66 prigionieri, al Poligono di tiro del Cibeno. La sua è stata l’ultima salma riesumata dalla fossa comune del poligono.

Qui ricordiamo una delle molte storie di chi ha scelto, a cui siamo affezionati, ma ce ne sono tante altre da scoprire.

Credits Photo: Matteo Magagnato


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