Palazzo Castani, in Piazza San Sepolcro, è un edificio storico risalente al XV secolo e che dal 1919 diviene simbolo del fascismo.

Qui il 23 marzo 1919, nella sala riunioni del Circolo dell’Alleanza Industriale, Benito Mussolini fonda i Fasci Italiani di Combattimento. All’adunata di Piazza San Sepolcro partecipano circa 300 persone in gran parte reduci e arditi della Prima guerra mondiale, futuristi nazionalisti, sindacalisti rivoluzionari, anarchici e repubblicani.

Il 24 marzo viene pubblicato, sul «Popolo d’Italia», il “Programma di San Sepolcro”, il primo manifesto del fascismo. L’organizzazione si definisce un “antipartito” che accoglie diverse rivendicazioni, come il riscatto della vittoria mutilata, la lotta contro neutralisti e pacifisti, la contrapposizione ai socialisti, il suffragio universale, la giornata lavorativa di 8 ore, l’abbattimento della monarchia e l’istituzione della repubblica.

Il 15 aprile gli aderenti al fascio sono protagonisti del primo grave episodio di violenza. Dopo lo scontro con un corteo socialista, incendiano la sede dell’«Avanti!», quotidiano socialista precedentemente diretto dallo stesso Mussolini.

Tra il 1921 e il 1943, Palazzo Castani è sede del Partito Nazionale Fascista e, durante il periodo di occupazione tedesca (1943-1945), del Partito Fascista Repubblicano.

Oggi l’edificio ospita il Commissariato di zona della Polizia di Stato.

Qui ricordiamo una delle molte storie di chi ha scelto, a cui siamo affezionati, ma ce ne sono tante altre da scoprire.

Credits Photo: Gaia Coals


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