Nel Novecento, la stazione di Greco-Pirelli era un noto snodo attraversato da tutte le linee ferroviarie che circondavano Milano. Per questo motivo e per la sua vicinanza alle più importanti officine di riparazione del Nord Italia controllate dalle SS, la stazione assume un’importanza strategica durante gli anni dell’occupazione nazista.
Da qui, nell’inverno del 1943 – 1944, partono tonnellate di merci dirette in Germania, indice di quanto i nazisti controllassero il sistema di produzione industriale dell’Italia occupata. Perciò, sulle linee ferroviarie si concentrano numerose azioni di sabotaggio da parte della Resistenza, sia per ridurre il movimento delle merci che per liberare i prigionieri diretti nei campi nazisti del Reich. Il 25 giugno 1944 i partigiani attaccano la stazione di Greco-Pirelli distruggendo sette locomotive tedesche e un importante deposito di carburante. Per rappresaglia, le SS fanno fucilare da militi della Legione Muti tre ferrovieri: Antonio Colombi, Carlo Mariani e Siro Mazzetti. I tre non sono responsabili dell’attentato, ma sono accusati di condividerne le colpe per le loro attività di volantinaggio di stampo comunista che incitavano il popolo ad atti di sabotaggio.
Nei giorni appena precedenti alla Liberazione, la stazione viene conquistata dai partigiani e i ferrovieri assistono gli operai della vicina Pirelli, che combattono per salvare la fabbrica dalla distruzione.
Storia di chi scelse: Carlo Mariani
Carlo Mariani nasce a Milano il 4 aprile 1893. Nel 1914 inizia a lavorare come operaio meccanico delle Ferrovie dello Stato. E’ arrestato, il 27 giugno 1944, insieme ad altri quattro ferrovieri. Durante la perquisizione personale, gli trovano addosso volantini che invitano a boicottare il regime.
Il 15 luglio 1944, per rappresaglia all’attentato partigiano alla Stazione Greco-Pirelli, Carlo Mariani, Antonio Colombo e Siro Mazzetti sono fucilati, su ordine delle SS, da militi della Legione Ettore Muti.
La fucilazione costituisce un episodio rivelatore della strategia della repressione adottata dagli occupanti nazisti. Oggi i nomi dei ferrovieri uccisi sono ricordati da una lapide posta al deposito locomotive di Greco.
Qui ricordiamo una delle molte storie di chi ha scelto, a cui siamo affezionati, ma ce ne sono tante altre da scoprire.
Credits Photo: Gaia Coals
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