L’Albergo Regina e Metropoli è stato costruito alla fine dell’Ottocento in stile liberty. A seguito dell’armistizio, il lussuoso albergo viene requisito dalle SS e occupato fino alla resa definitiva del comando nazista, qualche giorno dopo la Liberazione.
Dal 13 settembre 1943, il “Regina” diventa il quartier generale della polizia segreta di sicurezza delle SS e della Gestapo. In strettissima connessione con i corpi di polizia e le forze armate della Repubblica Sociale Italiana, diventa il principale centro per la cattura, il sequestro, gli interrogatori e la tortura di partigiani, ebrei e civili sospettati di collaborare attivamente con la Resistenza. È la prima tappa di un percorso che precede il trasferimento a San Vittore e, in alcuni casi, la deportazione nei campi di concentramento.
Dopo venti mesi di occupazione, il 30 aprile 1945, le SS abbandonano l’albergo, protette dai mezzi corazzati degli americani.
L’albergo Regina e Metropoli rimane operativo fino agli anni ’70 per poi essere adibito a uffici. Solo il 27 gennaio 2010, grazie ad una petizione popolare, viene posata una targa commemorativa che ne ricorda il tragico passato.
Storia di chi scelse: Ferruccio Parri
Tra i partigiani catturati e portati all’Albergo Regina emerge la figura di Ferruccio Parri. Nato a Pinerolo il 19 gennaio 1890, si laurea alla facoltà di lettere dell’Università di Torino nel 1913. Chiamato alle armi, durante la Grande Guerra, si distingue per avere compiuto atti di particolare valore. Dopo la fine del primo conflitto mondiale si trasferisce a Milano dove è insegnante al Liceo Parini e redattore del Corriere della Sera.
Nel 1924 fonda, insieme a Riccardo Bauer e Giovanni Mira, il giornale «il Caffè» in cui denuncia apertamente la politica fascista. Nel 1926, insieme a Carlo Rosselli, Sandro Pertini e Adriano Olivetti, organizza e guida la fuga, in Francia, di Eugenio Chiesa, Filippo Turati, Pietro Nenni e dello stesso Pertini. Arrestato a Massa insieme a Rosselli e ad altri esponenti del gruppo Giustizia e Libertà, è condannato per la sua attività antifascista a 5 anni di confino.
Dal settembre 1943, forma e coordina i primi nuclei partigiani e il primo centro clandestino a Milano. Inoltre, riesce a svolgere un lavoro di collegamento con i gruppi clandestini del Nord Italia. Nel 1944 è nominato vice comandante del Corpo Volontari della Libertà in rappresentanza della formazione Giustizia e Libertà. All’inizio del 1945, è arrestato casualmente a Milano e trasferito in Svizzera con l’obiettivo di scambiarlo con un ufficiale nazista nelle mani dei partigiani. Tornato in Italia, partecipa attivamente alla fase conclusiva della Resistenza e all’insurrezione di Milano.
Nel giugno 1945, Parri è nominato Presidente del Consiglio di un governo di unità nazionale. Negli anni successivi ricopre l’incarico di senatore e, dal 1963, di senatore a vita nominato dal Presidente della Repubblica Segni. Nel 1949 fonda l’Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, del quale ricopre la carica di presidente fino al 1972.
Qui ricordiamo una delle molte storie di chi ha scelto, a cui siamo affezionati, ma ce ne sono tante altre da scoprire.
Credits Photo: Gaia Coals
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